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Segreto Visibile

Segreto Visibile è uno dei primi progetti di arte pubblica del collettivo DMAV realizzato tornando all’esperienza del Neon. Il progetto è nato in Vicolo Sottomonte, la via in cui è partita la sperimentazione sulla luce bianca di Arturo Malignani per poi diffondersi in tutto il mondo. Assieme agli artisti di CasaAltrove è nato il sogno dell’opera che è rimasta poi nel vicolo. Un’installazione al neon divisa nelle due parole “Segreto” e “Visibile”, poste idealmente all’inizio e alla fine del vicolo, per segnare il perimetro di una rievocazione, per usare la luce come ponte di accesso alla memoria collettiva, per suggerire la ricchezza delle esperienze e il genius loci del Vicolo. Da questo percorso è nata la donazione dell’opera al Comune di Udine che l’ha adottata come opera di arte pubblica permanente.

Un vicolo antico, segreto, denso di storie, dimenticato. Un vicolo dove i profumi di creme e di vaniglia si scontrano in duello, nei mattini d’estate, con i cattivi odori prodotti da chi decide di passare le acque li. Un vicolo dove qualcuno scrive e affigge poesie e qualcun altro, chissà perché, le strappa. Un vicolo antico che ha storie di luce e dove passano segretamente ombre serali evitando la strada principale. Un vicolo segreto dove i ragazzini vanno a baciarsi. Un vicolo segreto, un segreto campo di battaglia dove si fronteggiano la bellezza e la sciatteria.

All’interno di un progetto nato dalla collaborazione tra Casa Altrove, Dmav e MAKE e che pone l’attenzione su una delle strade udinesi più nascoste, più antiche e dense di storia ma anche più dimenticate e abbandonate, con inaugurazione il 16 dicembre delle opere degli artisti Ba Abat, Dmav, Alfonso Firmani, Paolo Furlanis, M. Elisabetta Novello, Anna Pontel, Carlo Vidoni, la Samuele Editore propone un reading di poesie a tema per esplorare gli spazi nascosti dell’urbano e dell’umano. Una riscoperta che nel vicolo udinese è diventata rigenerazione spontanea, linfa e identità fatta di segretezza, storia, poesia, di attività artistiche e artigianali nuove e antiche. Una rigenerazione che incontra e accorda artisti e poeti nella convinzione che l’individuazione di un nuovo ruolo urbano sia inevitabilmente anche individuazione di un proprio ruolo umano.

Un laboratorio d’arte contemporanea, uno spazio collettivo aperto e segreto dove possano misurarsi, sfidandosi, la bellezza della poesia dell’arte e della memoria e la bruttezza dell’abbandono, dell’oblio e della miseria umana.

 

Riportiamo anche gli articoli usciti nel Messaggero Veneto

15 dicembre 2016

25 gennaio 2019