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Life is (a stage)

Incontro. Il Festival culturale di VIDAS

Tre giorni di performance, dialoghi e laboratori per celebrare i 40 anni dell’associazione che offre cure e assistenza ai malati inguaribili e alle loro famiglie

Tre giorni di dialoghi, performance e laboratori con alcune delle voci più autorevoli del mondo della scienza, della letteratura, della filosofia ma anche spettacoli, musica e installazioni artistiche immersive. È Incontro, il Festival culturale che VIDAS (Volontari Italiani Domiciliari per l’Assistenza ai Sofferenti) organizza per venerdì 27, sabato 28 e domenica 29 maggio 2022, al Teatro Franco Parenti di Milano, per celebrare i suoi 40 anni di attività.

Tema del Festival, curato da VIDAS e ArtsFor, è l’incontro nelle sue molteplici accezioni ma soprattutto come cardine delle cure che dal 1982 l’associazione dona ai malati inguaribili e alle loro famiglie. Mettersi nei panni dell’altro e riconoscere le fragilità, riscoprire il valore dei gesti ma anche saper ascoltare, trovare un senso e prendere coraggio sono infatti solo alcuni degli spunti da cui prende vita il vasto programma della kermesse.

All’interno di questa cornice di riflessione e sperimentazione, il collettivo DMAV, attivo da più di dieci anni in tutta Italia in ambito di arte pubblica e performance, presenta Life is (a stage), un’installazione, realizzata appositamente per VIDAS come esperienza artistica e come total room immersiva ed emozionale. L’opera, fruibile per l’intera durata del Festival, coinvolge i partecipanti in un’esperienza essenziale e minimalista sull’idea della vita come palcoscenico.

 

Le voci di chi entra nello spazio e si sente pronto a immergersi in questo flusso collettivo vengono raccolte e rimesse in circolo attraverso una loop station, sempre attiva, che crea un flusso incessante e mutevole di esperienze, di colori, di storie, intrecciandole con le voci preregistrate di chi nella quotidianità si prende cura di vite che sono al tramonto.
Life is (a stage) vuole affermare la voglia di far risuonare, allo stesso tempo in modo giocoso e serio, una domanda radicale: qual è, per te, il senso della vita? Le risposte creano uno spazio suggestivo, gioioso, imprevedibile, teatrale, che accompagna il percorso visivo con una specie di sussurrata colonna sonora collettiva.
Il partecipante, lasciando al microfono il suo segno sonoro, come un crooner d’altri tempi, fa galleggiare nella stanza le sue confidenze, le sue parole, le sue affermazioni, forse anche il suo silenzio, generando un percorso condiviso, un grande rito di passaggio.

Dopotutto, in qualsiasi punto del nostro percorso di vita ci troviamo, possiamo dire ancora una volta che “Life is (a Stage)”.